PEDAGOGIA

 JOHAN PAUL FRIEDRICH RICHTER E IL PENSIERO PEDAGOGICO

Il dibattito illuministico sulle peculiarità dell'infanzia diede vita a due correnti di pensiero e di ricerca: la prima ispirata ad una concezione romantica dell'infanzia, la quale interessò soprattutto filosofi, educatori e uomini della scuola, la seconda invece si sviluppò principalmente in ambito medico.

Johan Paul Friedrich Richter acquisì grande notorietà come scrittore e romanziere. Autore del saggio educativo "Levana", si contraddistinse per la sensibilità e per l'empatia che mostrò nei confronti del mondo infantile. In Richter la filosofia non fu mai disgiunta dalla vena poetica, infatti in quest'ottica il bambino non veniva solo presentato come la speranza per il mondo di domani ma era anche il depositario della capacità di guardare alla realtà in maniera ingenua e ottimistica. Il modello di Richter fu Rousseau, con il quale condivideva il rifiuto per la pedagogia fatta di norme e regole precostituite. Egli era convinto che la crescita del bambino avesse bisogno di condizioni favorevoli che dipendevano principalmente dagli adulti. Richter inoltre, oppose alla trattatistica educativa tradizionale la creazione di un'atmosfera educativa concreta, fatta di situazioni plausibili, attraverso le quali l'adulto viene guidato alla scoperta dell'infanzia ma anche di se stesso. "Levana" è il saggio tramite il quale mira ad una acuta e aggiornata conoscenza dei meccanismi affettivi e cognitivi dell'infanzia.




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