Friedrich Frobel
Frobel, prima di conoscere la sua autentica vocazione, sperimentò varie occupazioni e si dedicò a studi diversi. Venne a contatto con il Pestalozzi tramite un discepolo del pedagogista che lo assunse come collaboratore nella sua scuola. Creò la sua prima istituzione educativa, perché si doveva occupare dell’educazione di cinque nipotini. Nasce così l’Istituto generale tedesco di educazione, una scuola, che nonostante il nome importante contava di solo cinque alunni. In seguito la scuola venne ingrandita e venne cambiata la sede, ma non ebbe lunga durata, un po’ per difetti amministrativi e un po’ per l’ostilità locale. In seguito Frobel fece varie esperienze in Svizzera e in Germania ( diresse un orfanotrofio a Burgdorf), nel frattempo aveva pubblicato la sua opera più importante, “L’educazione dell’uomo.
La sua pedagogia
La
pedagogia e la didattica di Frobel, sono la derivazione di una
concezione generale della realtà, che gli viene suggerita in parte
dal sentimento e in parte dalla corrente idealistico-romantica del
tempo. Vede la natura e l’uomo come manifestazione dell’Assoluto.
Nell’uomo che è l’espressione più alta della realtà, perché
dotato di coscienza, è presente un’energia creatrice simile a
quella di Dio. Quest’energia si esprime soprattutto con il lavoro,
che è l’espressione del divino presente nell’uomo.
Lo stesso si può dire per il gioco del bambino, anche questo è l’espressione del suo spirito creativo, l’attività esclusiva e preminente nella quale lo spirito del bambino si manifesta.
L’educazione si compie attraverso varie fasi, ciascuna delle quali condiziona la seguente, ma ognuna è valida e importante per se stessa. Non si può diventare veri uomini se non si è stati veramente bambini. Si comprende come per Frobel sia importante l’infanzia e il gioco, che ne è la manifestazione più genuina. Ogni età ha le sue caratteristiche e il suo valore, non soltanto in vista dello sviluppo futuro, ma anche nel momento in cui si attua.
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