PEDAGOGIA

 Johann Friedrich Herbart

Johann Friedrich Herbart (1776-1841) è una figura che si pone decisamente controcorrente rispetto ai contemporanei. 

Egli pone, infatti, come prima cosa il problema della pedagogia come disciplina scientifica, autonoma, come sistema strutturato e organizzato e che pone le sue basi nell'etica e nella psicologia. 

Nel compito di definire con precisione l'ambito di questa “nuova” pedagogia scientifica, Herbart parte con un'accesa critica delle posizioni di Locke e Rousseau. Vede il primo come volto a promuovere un educazione al conformismo e alla convenzionalità, mentre nel secondo una mancanza di rapporto tra l'educazione naturale e la necessità dell'uomo di integrarsi socialmente.

Egli, di conseguenza, cerca nella moralità il collegamento tra natura e società e arriva a far coincidere pedagogia e istruzione sulla base del presupposto che i veri valori etici sono quelli rintracciabili nella storia culturale dell'umanità. Questa importanza attribuita all'etica porta l'autore a rintracciare lo spazio proprio di quella che lui definisce scienza dell'educazione (pedagogia), collocato tra l'etica (vista come il fine dell'educazione) e la psicologia (che fornisce i mezzi necessari a raggiungere i fini educativi che ci si propone). Siccome poi, come si è visto, educazione e istruzione vengono a coincidere nella visione di Herbart, il legame tra etica e psicologia (e quindi tra fini e mezzi) sarà dato essenzialmente dai contenuti stessi dell'istruzionevisti come la “summa” di tutte le precedenti esperienze dell'umanità.

 

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