PEDAGOGIA

 GASPARD ITARD e l'educazione dell'uomo

Egli era un medico presso l'istituto per sordomuti di Parigi e studiò l'infanzia e l' educabilità in modo originale. L'occasione venne offerta al medico, dal ritrovamento del "selvaggio dell'Aveyron", il quale manifestava solamente bisogni fisici e i suoi affetti erano limitati come le sue conoscenze. Tramite questo caso egli era convinto di poter rispondere alla domanda secolare: chi è l'uomo allo stato di natura?

Essendo che Victor (il selvaggio) era privo di capacità comunicativa linguistica, fu trasferito all'istituto per sordomuti, dove Itard lavorava. Considerato come "idiota" a causa del suo stato di insufficienza mentale, il ragazzo doveva essere rinchiuso in un ospedale psichiatrico, ma Itard riuscì a conquistare la custodia del ragazzo. Per educarlo sarebbe stato sufficiente applicare con lui i metodi della pedagogia sensista e rousseauiana, trattandolo come un bambino di 10 o 12 mesi, in modo da favorirne l'integrazione nella società e studiare nel dettaglio il risveglio dell'attività psichica e affettiva del soggetto. Per conseguire tale obbiettivo egli elaborò pratiche educative e materiali didattici in grado di suscitarne l'interesse e di promuoverne significativi progressi. Itard verificò, per la prima volta nella storia della medicina e della pedagogia, l'impossibilità di fornire ad un essere umano gli insegnamenti non ricevuti al momento opportuno, ovvero quelli che permettono un corretto sviluppo psicofisico. Tramite questo caso il medico concluse che l'uomo allo stato di natura non è perfetto, come aveva creduto Rousseau, e che l'uomo senza la società e la cultura è un animale incompiuto. La pedagogia di Itard e Richter contribuirono a rendere più ricca e articolata la conoscenza dei primi anni di vita del bambino, dimostrando che nell'educazione è riposto il futuro di ogni uomo.





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