PEDAGOGIA

  Il governo dell'educatore

Progetto educativo

Ancora l'importanza dell'etica pone in primo piano il tema dell'educazione morale e del governo da parte dell'educatore sul giovane studente. La ripartizioni in fasi pensata da Herbart è chiaramente di origine kantiana, in quanto egli postula un piano di governo dove l'autorità dell'educatore domina sull'alunno, un piano di istruzione quando si formano le idee e si delinea anche giudizio morale dell'allievo stesso, per poi arrivare all'autogoverno che coincide con il fine dell'educazione in quanto rappresenta la sintesi tra volontà e giudizio. Questa tripartizione, e in particolar modo la prima fase del governo, è giustificata sulla base del fatto che se la moralità dipende dall'istruzione sarà ovvio che prima che l'istruzione stessa sia completata dovrà intervenire una morale esterna (quella dell'educatore) come guida del giovane formando.

Herbart torna però su questa impostazione, non ritenendola del tutto soddisfacente. Ripensando al governo, scarta la sorveglianza come strumento di controllo in quanto dannosa sia per la figura dell'educatore (che ne esce impoverita) che per l'alunno (la cui libera iniziativa viene scoraggiata). Herbart valorizza dunque da una parte l'autorità, vista come autorevolezza e basata sulla superiorità intellettuale e soprattutto morale dell'educatore, e dall'altra l'amore, che si pone, un po' paradossalmente, come l'opposto del governo, in quanto volto a instaurare un rapporto di comunione e non di subordinazione tra i due protagonisti della scena educativa (insegnante e alunno).

 





Commenti