PEDAGOGIA

 I principali esponenti post-unitari

Vincenzo Cuoco:

  • Cuoco fu il primo a sottolineare lo stretto rapporto tra il problema nazionale e la diffusione della scuola e dell'educazione popolare in diretta comunità con la precedente esperienza riformatrice illuminista.

    Vincenzo Cuoco, trasferitosi a Milano, diresse il “Giornale Italiano” all'interno del quale focalizzo la sua attenzione sull'importanza dell'educazione italiana. Egli riteneva fosse necessaria un'evoluzione politica e sociale auspicata però dai liberali. Il progetto di educazione di Cuoco era incentrato su un sistema di istruzione pubblica generale, soprattutto per il territorio del Regno di Napoli. Questo significò che l'istruzione doveva essere aperta a tutto il popolo, inclusi i ceti meno abbienti.

    Per fare in modo che tutti i ceti godessero di un'istruzione adeguata, era fondamentale costruire una doppia organizzazione scolastica dove i ceti abbienti ricevevano un'istruzione differente dai ceti sociali inferiori.

Giuseppe Mazzini

  • A Giuseppe Mazzini, esponente principale del movimento la “Carboneria” si deve certamente il rinnovamento politico dell'Italia. Anche Mazzini condivide il pensiero educativo di Cuoco, il quale prevedeva che l'istruzione fosse popolare.

    Il progetto educativo di Mazzini era però fondato su due principi fondamentali: la conoscenza delle nuove esigenze e il riconoscimento della tradizione nazionale. L'educazione del popolo veniva associata strettamente all'impegno militante e finalizzato alla preparazione politica e alla partecipazione democratica di tutti gli individui alla vita nazionale.




Antonio Rosmini

  • Rosmini viene definito pedagogista educatore di formazione cattolico liberale. Con questa espressione si fa riferimento  a quei sinceri credenti che, nel contrastare l'alleanza a tinte conservatrici fra "trono e altare" propria degli anni della Restaurazione, ritenevano possibile la conciliazione tra fede religiosa e liberalismo politico. Secondo i cattolici liberali i valori religiosi costituivano l'antidoto contro il rischio di un liberalismo anticlericale, basato unicamente sugli interessi individuali.

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