Pedagogia esercizi e domande

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Il metodo scout


Perché si afferma di aver proposto i valori “in chiave positiva”?


Il metodo scout fu un movimento il quale si diffuse durante gli anni Trenta del Novecento, in contemporanea con la nascita del pensiero positivista. Proprio per questo tale metodo possiede valori morali applicabili in chiave positiva, dunque scientifica. Vengono infatti identificati, dal sociologo Baden Powell, quattro punti essenziali per la formazione del carattere di ciascun membro del gruppo, i quali vanno a costituire i valori morali. Tra questi si identificano: formazione del carattere, abilità manuale, salute e forza fisica ed il servizio del prossimo. Questi vengono dunque usati come strumenti scientifici per la costruzione individuale del singolo e per questo detti in chiave “positiva”, poiché rispettano l’ideologia positiva culturale novecentesca.


Perché, a tuo parere, il Motto varia a seconda dell’età?


Gli scout venivano suddivisi in gruppi rispettando fasce d’età ben precise. Per ciascuna esisteva dunque un motto differente, alla portata e adeguato all’età dei membri. Come bene si può notare inizialmente il motto fa riferimento alla presenza e alla partecipazione del singolo, crescendo, maturando e giungendo alle fasce d’età più adulte notiamo invece che il motto in questione allude al servizio, non più alla prontezza è presenza individuale. Viene fatto dunque riferimento ad un concetto astratto: quello di servire, collaborando con i membri, il prossimo e aiutarlo rendendosi utili. 

Domande a pagina 16

I collegi convitti rappresentavano l’istituzione scolastica più diffusa. Quest’ultimi vantavano una credibilità educativa che poggiava su un’unica tradizione risalente ai secoli precedenti ed erano ritenuti molto adatti alla formazione dei giovani. Il Convitto era concepito come una specie di seminario laico nel quale si congiungevano studio severo e rigorosa disciplina.

Una prima innovazione per quanto riguarda gli istituti scolastici fu quella di portare una disciplina frutto di una gestione democratica. Ad Abbostholme per esempio il collegio funzionava come uno Stato in miniatura: il dittatore e i professori rappresentavano il governo, mentre gli allievi formavano il popolo. La formazione del carattere era affidata soprattutto alla capacità di adeguarsi volontariamente alle regole della convivenza. Sia nel collegio Abbosthome  che di Bradley, una prima innovazione era dedicata alla formazione di un nuovo modello di insegnante, il quale doveva essere un uomo completo, dotato di buone conoscenze letterarie, scientifiche, ma anche di attitudini fisiche come la forza del corpo e l’abilità della mano.egli doveva rappresentare un buon modello.

Il modello proposto di Demolis vede un insegnante opposto al modello ottocentesco del professore assorto nello studio della sua disciplina il quale aveva il compito di stabilire con gli allievi l’unico e impersonale rapporto dell’interrogazione del voto di rendimento. Il modello dello studioso infatti vede l’insegnante come strumento di stretto legame con l’allievo, il metodo educativo in questione doveva essere basato su maggior libertà e più interazione.

Le iniziative delle scuole nuove non possono essere definite tali poiché è bene ricordare la presenza di ceti popolari caratterizzati da povertà.

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